Pubblichiamo e leggiamo con piacere una nuova poesia di Ginevra F.
Papà ti avverto se domattina sarò in tele non esserne contento Non avrò fatto una cosa di cui andar fieri, certo ma mi lascerò il mondo alle spalle e rinascerò dentro! Sai, la mia pistola aspetta, io che le dico "Nessuna fretta", tanto è già deciso, la prossima volta che penserò a lei probabilmente mi avrà già ucciso. Dal coltello scende sangue, il mio braccio brucia, e non ho fatto in tempo nemmeno a diventar grande, e questa cosa, devo dire, un po' mi brucia. Ma mi sono stancato, di tutto ciò che ho vissuto, anche solo di esser nato. E che sono nato molti se lo son dimenticato, e tutto 'sto dolore finora me lo sono solo fumato senza fare nient'altro, mai alzato voce, un dito portando sempre la mia croce, zitto. Ma adesso è il mio momento, adesso mi sentono, adesso la pistola non deve più aspettare, la metto in tasca, comincio ad andare. Entro, prendo parola, voce mascherata, aspetto sporco, faccia tatuata. Comincio a sparare senza neanche rendermene conto, ma la mia mano non è indirizzata a loro, adesso me ne accorgo, l'obiettivo sono stato io sin dal primo giorno