Grazie a Virginia per questo testo molto profondo che abbiamo reso anche in formato audio. Interpretata dalla voce di Matteo Falciani.
"Vai a dormire prima" tutti gli altri le dicevano. Lei aveva paura, ma questo non lo sapevano. Prima di dormire resta a guardare il vuoto, affiorano ricordi di un passato un po' remoto Ormai sono le quattro, forse è l'ora di dormire; si mette la coperta e prova a chiudere gli occhi, tanto non si può fuggire. Ed ecco che comincia a sognare, ma forse questi sogni van chiamati incubi dato che la fan star male. Prova a risvegliarsi ma senza neanche un risultato, prova a respirare ma è rimasta senza fiato. Non si riesce a muovere e prova a chiamar qualcuno, ma sta chiamando invano, nessuno riesce a sentirla, sta urlando troppo piano. Vuole svegliarsi, uscire, scappare, vuole andare al mare, il suo posto preferito, l'incubo sembra svanito. A distanza di minuti ritorna nel presente e tutti questi incubi le rivengono in mente. Non riesce mai a parlarne, "Vai a dormire" le continuano a dire. Lei si ammutolisce e dice solo "Buonanotte", ma pensa che la risposta giusta sia "e a me che me ne fotte?" Ed è questo che succede ogni maledetta notte. VIRGINIA
Grazie a Virginia che ci ha inviato un’altra poesia che pubblichiamo molto volentieri. Interpretata dalla voce di Marcella Masella.
Vi ricordiamo che se volete che le vostre poesie o racconti siano pubblicati su RadioVocal 2021 potete inviarli via mail a radiovocal2021@gmail.com
DAI STASERA BALLIAMO Dai stasera balliamo, e scordiamoci chi siamo, per stanotte siamo solo sconosciuti che si tengono per mano. Dimentichiamoci di tutto, e di tutta questa gente, che ci guarda male, a noi non importa niente, godiamoci il momento e non pensiamo sia per sempre. Ma tu mi guardavi e pensavi al futuro e ogni tanto dicevi “ti amo lo giuro” “sei bellissima stasera sembri quasi una dea, e l’effetto che mi fai scommetto che tu non lo sai, e devo dire che mi incanti con questo vestito rosso e un po’ corto”. Questo è quello che mi hai detto quella sera, ma poi hai cominciato a bere, e forse un po’ troppo. Ti ho visto salire in quella macchina, non pensavi, non potevi, non eri cosciente, e mi hai lasciato sola in mezzo a sta gente. Quel pedale forse lo spingevi un po’ troppo, e continuavi a guidare anche se il semaforo era rosso. A un certo punto una macchina è passata di sfuggita, in quel momento ti sei visto davanti tutta la tua vita. Un instante dopo avevi gli occhi chiusi, la macchina era ferma, e c’eran solo luci. Adesso in una scatola conservo le tue cose, e ogni giorno passo a portarti delle rose. Non c’è una notte in cui prima di dormire, io non pensi a te e a come mi facevi sentire. tu che mi dicevi “voliamo insieme e impariamoci ad amare” Ma adesso che mi hai amato, stai imparando a volare. VIRGINIA
Pubblichiamo con grande piacere una poesia di Ginevra di Roma, molto breve ma molto intensa
Lei sapeva di sorrisi di discorsi di notte di un tramonto al mare di primi baci Lei sapeva di lacrime di pianti soffocati di un'alba da sola di ultimi addii GINEVRA F.
Pubblichiamo e leggiamo con piacere una nuova poesia di Ginevra F. Interpretata dalla voce di Matteo Falciani
Papà ti avverto se domattina sarò in tele non esserne contento Non avrò fatto una cosa di cui andar fieri, certo ma mi lascerò il mondo alle spalle e rinascerò dentro! Sai, la mia pistola aspetta, io che le dico "Nessuna fretta", tanto è già deciso, la prossima volta che penserò a lei probabilmente mi avrà già ucciso. Dal coltello scende sangue, il mio braccio brucia, e non ho fatto in tempo nemmeno a diventar grande, e questa cosa, devo dire, un po' mi brucia. Ma mi sono stancato, di tutto ciò che ho vissuto, anche solo di esser nato. E che sono nato molti se lo son dimenticato, e tutto 'sto dolore finora me lo sono solo fumato senza fare nient'altro, mai alzato voce, un dito portando sempre la mia croce, zitto. Ma adesso è il mio momento, adesso mi sentono, adesso la pistola non deve più aspettare, la metto in tasca, comincio ad andare. Entro, prendo parola, voce mascherata, aspetto sporco, faccia tatuata. Comincio a sparare senza neanche rendermene conto, ma la mia mano non è indirizzata a loro, adesso me ne accorgo, l'obiettivo sono stato io sin dal primo giorno
Oggi pubblichiamo una nuova poesia di Federica Bianchi, tratta dal suo libro “Il tempo delle attese”. Interpretata dalla voce di Matteo Falciani
RISVEGLIO
L’universo tace Neanche il sibilo di un pensiero d’intrigante desiderio può disturbare il mio lento ritorno dal sogno Sfioro lentamente l’armonia del giorno, impalpabile seta che sulle ciglia dell’alba morbidamente scivola. Questione di istanti. Fuori nulla esiste. Né pioggia di passi per la strada né contorni sfumati di nebbia. Il viso inclina lo sguardo cerando la parete bianca. E’ lì che abbandono danzanti i colori della notte proiettando d’un fiato le passioni che mi avranno
Oggi pubblichiamo un’altra bellissima poesia di Federica Bianchi interpretata dalla voce di Marcella Masella.
ATTESA
Ho lasciato i miei pensieri altrove nelle stanze della mia primavera in attesa d’incontri a colori e spiragli di luce Come giovane farfalla disegno imprecisi voli, indecifrabili destini per raggiungere l’altra estremità della mia imperfezione Lì dove tutto ha un nome e non riesco a ritrovare nulla. Lì dove tutto ha una voce e solo un confuso silenzio mi libera Ho lasciato i miei pensieri altrove tra stonate armonie del tempo, fantasmi e falsi eroi per varcare imprudentemente di diritto la soglia dell’infinito